domenica 31 gennaio 2010

indietro

A volte vorrei tornare indietro.
Basterebbe un anno. Uno solo.
E sarei appena in tempo.
Non iniziare mai, non fare mai entrare quell'ossessione dentro di me.
Dove sarei, ora, se così fosse?
Avrei una 42.
Sarei felice, probabile.

Ho una 38 invece.
Ho una 38 e solo dimenticandomene, dopo tanto tempo quasi quasi mi sento felice.
Ma l'ossessione, Sempre, In Agguato.

Ma ne è valsa la pena?

Di avere paura?
Di sentirmi morire?
Di volere scappare?
Di non potercela fare?
Del vuoto nello stomaco e nel cuore?
Delle lacrime incapaci di uscire?
Del Fuoco Di Quell'Inferno?

E' stata mia, la scelta?
Di cadere?
Sono stata io a volerlo?
O era già deciso?

Un anno fa mia mamma non mi mancava.
Un anno fa credevo di averla superata, la sua morte.
Eppure non era così.
Solo, Mai Affrontata.
Messa da parte.
Nascosta perchè troppo pesante.
Eppure, Ancora, Non avevo Pianto.

Ecco, mi viene il dubbio.
Che se qualcosa sta cambiando, allora forse si,
Che Ne E' Valsa La Pena.

Vi voglio bene, SEMPRE.

giovedì 21 gennaio 2010

Mary I'll learn from you

Quante paure..






Sentimenti.
Contrastanti.






Mary ne è morta.





Io,
non ancora.






"Mary I'll learn from you"






Scusate, poche parole oggi.





Soltanto questo verso di una canzone un po' triste che non se ne va dalla mia testa.
Ma chissà, forse è meglio così.






Vi voglio bene, tanto tanto.
Scusate l'assenza, non sono sparita, e non ho smesso di lottare :)

(per quanto riguarda il commentare, mi faccio perdonare tra un attimo XD)
Grazie di Esserci.

mercoledì 13 gennaio 2010

Ossessioni

Ciao ragazze :)
scusatemi, ultimamente sono davvero poco presente..
Ma tra la scuola e tutto il resto è un periodo molto critico.

Ieri sera, abbuffata.
Abbuffata come non ne facevo da tanto tempo.
Dopo di ciò la tentazione di restringere è stata INFINITA.
Ma sta mattina, quando mi sono alzata, ho ripensato alle parole che ieri sera, non so come, ho avuto il coraggio di dire a Dony.
"Voglio Vivere".

Sono stanca di quelle ossessioni. Di quelle piccole prigioni che ci costruiamo, giorno dopo giorno, mattone dopo mattone, ed ogni mattone credi sia un colpo di genio.
Un'idea fantastica.
La SOLUZIONE.
Ciò che finalmente ti portarà alla magrezza.

Non dovevo mangiare più di settecento calorie, mai. Mai.
E ogni cosa che mettevo in bocca era DA TEMERE.
Un'insalata poteva rovinare tutto se solo avessi fatto cadere un grammo d'olio in più.
E l'attività fisica.
Ogni volta che mettevo in bocca qualcosa, di qualunque genere, dovevo ESSENZIALMENTE bruciarne la metà delle calorie. Almeno la metà.

Quando mi abbuffavo, la vomitata non doveva durare mai meno di 15 minuti.
La porta doveva essere chiusa a chiave, un'asciugamano appeso alla serratura perchè ero certa che qualcuno mi stesse guardando da li.
Talvolta, mi pareva perfino di vedere degli occhi lì dentro. Perfino quando ero a casa da sola.
E poi una palla di carta igenica nel water per ammortizzare i rumori.
Se gli schizzi mi arrivavano in faccia, non c'era da essere schizzinosi. Era la giusta punizione che meritavo.

E poi le mattine fresche, il vento addosso che muoveva i miei capelli.
Entrare e uscire dai bar.
Mangiare in fretta davanti agli occhi sospetti altrui e poi chiedere del bagno.
Uscire e poi un'altro bar. Stesso copione.
E poi un altro ancora.
Fino all'ora di pranzo.
Allora si passava al salato, tavola calda.
Cibi fritti ed unti i cui pacchetti li strappavo con rabbia nei parchi deserti, e poi divoravo tutto.
Un bar, ancora una volta mi liberavo, e poi una chewing gum per nascondere l'alito.

Una sigaretta, per calmarmi.
E poi tornavo a casa, dal mio studio ossessivo.
Organizzavo il tempo come tutto il resto.
E mentre studiavo, sognavo. Mi lasciavo avvolgere dai delicati ed impalpabili ambienti che si creavano attorno a me, e, per un attimo, dimenticavo.

Appena la casa era vuota, un'altra abbuffata.
Spaghetti messi sul fuoco e mangiati davanti al gabinetto alle 4:30 del pomeriggio.
Vasetti di sughi vari e di pesto alla genovese divorati a cucchiaiate.
Prima di veder tutto cadere nell'immobile acqua.

Voglio vivere.
Voglio vivere.
Voglio vivere.

VOGLIO VIVERE.

venerdì 8 gennaio 2010

La nostra mente ci inganna

"Chissene frega, posso vomitare o non mangiare, tanto nessuno lo scopre. Nessuno può vedermi in questo momento."

Quante volta, prima di buttare tutto il cibo nel cesso, l'ho pensato.

Tradotto:

"Chissene frega, posso vomitare o non mangiare, tanto a nessuno IMPORTA. Tanto SONO SOLA."

La nostra mente ci inganna.
NOI ci inganniamo.
L'abilità dei pensieri di nascondersi e CAMUFFARSI è incredibile.

Ti vorrei qui accanto a me, P. Vorrei te, e non l'anoressia.




Vi voglio bene.

martedì 5 gennaio 2010

Vi dono una stella

Finalmente, a casa :)

E' stata una settimana difficile, senza dubbio. I momenti neri ci sono stati, e non sono stati pochi.
Ma tutto ciò ha avuto infondo la sua produttività.

Prima di salire sull'aereo che mi avrebbe riportata a Bergamo ho pensato che dovevo farvi un regalo, un piccolo pensiero per ciascuna di voi.

All'atterraggio la mia vista si è scontrata con centinaia, che dico, migliaia di luci disperse nel nero.
Spettacolo stupendo.
Tutti i passeggieri si sono per un secondo sottratti ai loro pensieri, ai loro lavori, alla loro fretta e freneticità. E almeno per un secondo, ne sono certa, ciascuno di loro si è lasciato affascinare da quallo spettacolo.

Ogni volta che vedo o che ho qualcosa di bello, penso a come sarebbe la mia vita senza. In un attimo mi sono immaginata quella distesa nera senza alcuna luce.
E ho avuto paura.

Quelle luci erano nella mia mente stelle che illuminavano la difficoltà del mare nero nel quale si trasformano spesso le nostre vite.
Stelle brillanti che hanno tanto da dire, un lungo passato, stelle che hanno visto l'amore e l'odio, la guerra e la pace. Ma che nonostante tutto, nonostante i mille dolori affrontati, sono ancora li. Ancora lucenti e ansiose di dare sicurezza, luce e meraviglia alle menti affollate di pensieri dell'uomo che le guarda, rapito da quanto infondo possa essere bello il mondo.

Di colpo, mi siete venute in mente voi. Tutte voi. La vostra luce inesauribile, le vostre lotte contro i fantasmi del passato, il vostro aiuto. Il vostro amore.

Da qui l'idea.
Vi dono una stella.
Una stella a ciascuna di voi.
Una stella per mostrarvi quanto siete ancora lucenti, e quanta sicurezza e meraviglia mi fate provare.
Vi dono una stella. Una piccola, lucente, bellissima stella. Guardatela, e meditate.
E' così che siete agli occhi di chi vi ama.


(spero siano leggibili i vostri nomi accanto alle stelle, Veggie, Kiara, Enigma, Lety, Aisling, Dony, E ed Alice, Contra, Mimì, Memy, Fighter, Michiamomari, Juliet.)




Vi ringrazio tutte, le stelle sono per tutte voi, anche per quelle che non sono state nominate o che ancora non ho potuto conoscere, ma scrivere i nomi di tutti era impossibile.. :( ah, e la grandezza della stella non è affatto indicativa eh :)

Vi voglio tanto bene.


PS:
Un'ultima cosa:
vi lascio un video tratto da un cartone animato che, potete crederci oppure no, mi ha aiutata moltissimo subito dopo la morte di mia mamma, a capire.
Se avete modo, guardatelo.
Si intitola "L'apetta Giulia e la Signora Vita"

http://youtube.com/watch?v=OCp8ajxSsCY