domenica 8 agosto 2010

Mi sono pesata, ho pranzato, sono andata in bagno, ho appoggiato il cellulare sulla mensola della finestra e mi sono inginocchiata al gabinetto.

Ho girato un attimo lo sguardo verso il cellulare e ha cominciato a suonare.

Aisling.

Ho risposto. Mi ha salvata.

Non ci potevo neanche credere.

Ho parlato al telefono per una buona mezzora. l'ho salutata. Le ho detto che le voglio bene. Ho chiuso il telefono.

Ero felice, mi aveva farmata.

Sono andata in bagno. Ho appoggiato il cellulare sulla mensola. Mi sono inginocchiata. Mi sono messa due dita in gola. Ho vomitato.


E non so perchè.

Voglio uscirne, cazzo, voglio uscirne.
Ero felice di non aver vomitato. Era un segno. Non dovevo farlo. Mi ha chiamata proprio in quel momento.
Eppure, dopo averla ringraziata per avermi farmata, sono andata in bagno a vomitare.
Senza sapere perchè. Senza vedermi. Senza avere la coscenza di me stessa.
Il vomito che scendeva non era il mio. Lo vedevo come si guarda un film.
Ero tranquillamente seduta in poltrona ad assistere alla mia distruzione.