martedì 6 luglio 2010

E' un po' che voglio scrivere, ma alla fine in un modo o nell'altro non lo faccio mai.
Sta sera non posso proprio farne a meno.
Poche, pochissime calorie oggi.
Il pacco di biscotti è li, accanto a me.
Lo tengo qui accanto al comunpter, chiuso. a ricordarmi che non posso averlo.


Ogni tanto mi chiedo perchè. Perchè non posso proprio.
Ho un bmi di 18, infondo. Non è querllo che voglio, ma è comunque accettabile.
No, io voglio quei 42 chilil, quei maledetti 42. Che mi facevano sentire così bene.

"Stai bene adesso, lo sai? Prima eri troppo magra. ora vai proprio bene". Parole che ancora rimpombano nell'aria indisturbate.
E io che le tengo, le stringo, mi ci aggrappo. Perchè sono il segnale che aspettavo per convincermi a mettermi sotto.
Perchè infondo non lo so se voglio davvero stare bene.

L'ultimo giorno di scuola la mia migliore amica mi ha detto che ho una grandissima forza.
Perchè mi fa così male sentirmi definire "forte"?

No, cavolo.
Ho fatto tanti progressi.
Non voglio buttare tutto al vento.
Questi mesi, la lotta contro il DCA.
Non abbandonerò tutto così.

Ma allora perchè quel numero sul display della bilancia mi da queste sensazioni?
Perchè tutto quello che vorrei ora è digiunare, fino all'arrivo dell'ambulanza?




Scusate lo sfogo. Sapete che vi voglio sempre tanto bene.

3 commenti:

  1. sono nella tua stessa identica situazione...e non trovo via d'uscita a questi assurdi pensieri...
    ti sono vicina :)

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  2. Ehi...è tanto tanto si che nn scrivevi....
    Spero che passato qualche giorno...tutto vada un pochetto meglio....ce lo auguriao iO e anche Alice.
    Non è facile nulla, non è semplice neppure la semplicità...tendiamo a rimanere a galla e a volte dei crampi scoraggiano.


    Ti abbracciamo forte forte iO e ALice

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  3. Desiderare di digiunare fino a che non arriva l'ambulanza... tesoro, sarà sempre così, purtroppo. Ma, pensaci: farlo sarebbe fin troppo facile. E' per questo che bisogna combattere. Perchè è il solo modo per continuare ad andare avanti. Con certe cose ci dovremi fare i conti per tutta la vita... ma abbiamo tutta la capacità di tenergli testa.
    Io credo che tu voglia davvero stare bene... ma credo anche che quest'idea ti faccia paura... perchè, è vero, fa paura la felicità... più paura del dolore, perchè il dolore lo conosciamo, e in un certo senso abbiamo anche imparato a gestirlo... ma la felicità no, non sappiamo come si fa... Perchè l'anoressia è a questo che porta... Abbiamo voluto dimostrare l’impossibile, adesso pretendiamo altrettanto. Lo dico anche a me, lo dico come sempre ascoltandomi con le mani sulle orecchie: fino a che non riconosciamo noi la nostra sofferenza ed il nostro coraggio, “gli altri” potranno dirci qualsiasi cosa. Potranno darci medaglie, potranno ancora una volta dire che siamo pazze. Il riconoscimento più grande sarà il nostro rispetto. Io riconosco la mia sofferenza, il mio coraggio, la mia fatica: perché voglio che siano “gli altri” a farlo? Perché la voce di qualcuno esterno che può parlare solo per compiacermi, che può scordarsi di me dopo poco, che non conoscerà mai la mia voragine come la conosco io dovrebbe valere così infinitamente di più? Perché non mi reputo importante. Perché non mi considero credibile. Perché passo intere giornate a mettere in discussione ogni brandello di pensiero e finisco per distruggerlo. Io posso dirti con la sincerità con cui fin dall’inizio ti sto parlando (e che voglio che rimanga tale perché è quasi un inedito nella mia vita) che la tua sofferenza ed il tuo coraggio mi sono chiari, palesi, evidenti. Che ti stimo fin dalle prime parole che mi hai scritto, che scorgo la tua dolorosa arrampicata e posso sentire la musica che hai nelle orecchie, le palpebre chiuse sotto la doccia, la lotta disperata verso una vita che ogni giorno incanta e sotterra. Voglio dirti che mi sembra incredibile. Conoscendo o comunque riuscendo ad immaginare per analogie l’abisso tremendo che hai visto e che vedi posso sentire con quali meticolosi respiri muovi i tuoi passi, quei passi che a me sembrano da gigante ma che per chi percorre altre strade forse sono irrisori. So cosa significa avere la vita dentro che hai tu. È così tanta, talmente tanta che a volte sembra abbia il paradossale potere di uccidere.

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